CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
Barba-d-oro accettò i doni, ma quando sentì di che cosa si trattava, rispose sdegnato: - Non sono il servitore di nessuno. Sia signore, sia vassallo, Né
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
i quattrini? - Allora ... li metterò sotto la chioccia per farli covare. - O che sono uova i quattrini? - Allora ... li seminerò in un vaso e
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
, Tocca a voi di fare il più. E lo zufolo: - Tiù! tiù! tiù! tiù! Le canzoni sono belle, Ma son meglio le ciambelle, Noci, fichi, pere cotte ... E lo
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
, Sorda e cèca immantinente! Chi ci sente e chi ci vede, Cionca a un braccio e zoppa a un piede! - Ah! Fate, Fate belle, sono una povera madre! Al
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
ragazzi ti chiamano cosi? - Perché la mia mamma mi lava quattro, cinque volte il giorno: e tutti quei ragazzacci sono più sporchi di me. Intanto la sua
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
t'ha detto queste sciocchezze, bambina mia? - Giacché sono sciocchezze, lasciatemi cantare! E riprese la sua nenia; metteva malinconia anche ai sassi
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
in una, poi nell'altra bisaccia, rimescolò, rimescolò i lupini e ne trasse fuori una manciata: - Dove sono i sassolini? Vi è parso, buon uomo
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
certe volte! - Ora appicco foco alla catasta. - Ehi! Ehi! Adagino, ci sono io! Dov'era andato ad accovacciarsi? In cima alla catasta, dentro la buca
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
divorano gli uomini. - Anche quando sono piccoli? - Ma non restano sempre piccoli. Non sapeva persuadersene, e pregava il Re: - Maestà, dovreste
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
padellina! - disse il ramaio. - Tenetevi pentole, paioli, padelline, caldaie; sono tutti bucati e non servono! ... Il ramaio non aveva badato a queste
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
mi avete fatto. Vi lascio questi tre semi. Seminateli d'estate; faranno il frutto in inverno. Uno all'anno, badate. - Che semi sono? Seme, semino
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
. - E tu hai veduto e toccato con mano le pietre preziose? - Sì, le ho vedute e le ho toccate la prima volta. - E poi sono diventate gusci di chiocciole